Prendersi cura degli “anziani fragili” e delle loro famiglie. A questo sono dedicate le attività dello Studio Medico di Geriatria MIDA a Bari, diretto dal Dr. Domenico Ciancia, che ci ha spiegato quanto può essere complessa e delicata la gestione di un anziano bisognoso di quotidiana assistenza medica.

Dr. Ciancia, perché uno studio a Bari?
È opportuna una premessa: se per molti la Geriatria e la Gerontologia corrispondono alla branca medica che si occupa della cura delle malattie degli anziani e dello studio dell’invecchiamento, per me, dopo 27 anni di attività medica trascorsi a curare pazienti complessi, la Geriatria è quella specializzazione che si fa carico delle persone e delle loro famiglie, oltre che della malattia.

Puo spiegarci meglio questa sua definizione?
Oggi siamo di fronte ad una contraddizione: da una parte la tecnologia in campo medico ha permesso un notevole progresso nella diagnosi e nella cura di malattie come i tumori, l’infarto, l’ictus, ecc.; dall’altra non si riesce a dare risposta a quelle famiglie che spesso si sentono sole nell’affrontare l’assistenza quotidiana ad un anziano fragile. Questo perché non sempre è disponibile uno specialista
che li possa aiutare nelle scelte assistenziali e nello stesso tempo gestire le cure complesse necessarie.

Mi scusi, può spiegarmi meglio cosa intende per "anziano fragile"?
Viene definito “anziano fragile” una persona affetta da più patologie e con poche risorse personali per affrontarle. Tali persone hanno un alto rischio di diventare totalmente dipendenti da altri nelle attività del vivere quotidiano (mangiare, vestirsi, lavarsi, ecc.). Inoltre, spesso, possono mettere in pericolo la loro stessa incolumità.
Ad esempio un anziano con problemi di memoria, ipertensione e diabete mellito durante un ricovero in
ospedale a causa di una polmonite o di un intervento chirurgico per frattura di femore, potrebbe  manifestare allucinazioni, incontinenza, agitazione, insonnia, rifiuto d’alimentarsi, scarsa propensione a collaborare nel percorso riabilitativo. Ritornato a casa questo paziente, che prima viveva da solo o con una moglie\marito anziano, avrà bisogno di cure e assistenza per molte ore al giorno. In tale situazione
la famiglia può entrare in crisi perché è difficile far fronte a queste nuove e inattese esigenze.

Quali sono i rapporti tra medico di famiglia e Geriatra?
La collaborazione tra il Medico di Famiglia e il Geriatra è fondamentale per dare risposte adeguate a tali richieste.
Il Medico di Medicina Generale che conosce bene la storia clinica del paziente e la sua situazione famigliare è la figura più importante per affidare al Geriatra i pazienti che:
- vivono da soli o hanno difficoltà a muoversi autonomamente e sono affetti da più patologie;
- presentano sintomi, apparentemente espressione del normale invecchiamento, come il deficit di memoria, l’insonnia, l’ansia, la preoccupazione per il proprio stato di salute e che invece possono essere segno della presenza di patologie molto gravi quali la demenza o la depressione o entrambe;
- assumono molti farmaci e quindi devono essere monitorati a causa dell’alto rischio d’interazioni e di effetti collaterali;
- presentano piaghe da decubito, ulcere venose o piede diabetico, nei quali il geriatra può curare sia le lesioni che le cause che le hanno determinate.

In conclusione, il Medico di Famiglia e il Geriatra, collaborando strettamente nella gestione dei pazienti anziani, in particolare di quelli fragili, possono rendere l’assistenza a questi malati più completa ed efficiente realizzando così un valido aiuto alle loro famiglie.

Fonte: Pillole della Salute n°3, intervista al dr. Ciancia a cura della dr.ssa Esposito - Bari

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