Continua l’intervista a Domenico Ciancia, medico geriatra operante nella città di Bari e provincia, a cura del giornale Pillole della Salute.
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Dottore, se dovessimo dimenti care dove abbiamo riposto gli occhiali dobbiamo rivolgerci al medico?
Certamente non tutte le dimenticanze sono indice di patologia: bisogna evitare inutili allarmismi perché la perdita di memoria per i fatti recenti, se contenuta e stabilizzata, può far parte di un disturbo dell’attenzione o di un quadro di smemoratezza senile benigna.
Qualora notassimo che il disturbo di memoria si aggrava nel tempo e/o è associato alla presenza o comparsa degli altri sintomi descritti è opportuno fare una visita specialistica mirata ad identificare l’eventuale origine patologica. Nei casi
dubbi, si possono eseguire dei test molto semplici che andranno poi ripetuti dopo sei mesi.
Quante sono le forme di demenza?
Le più frequenti sono tre: degenerative primarie (malattia d’Alzheimer, malattia di Pick, malattia di Parkinson); vascolari e miste.
Quali sono le più frequenti?
Le forme più frequenti sono la demenza d’Alzheimer e quella vascolare che possono sussistere anche contemporaneamente (la cosiddetta ”formamista”). La Malattia d’Alzheimer, la demenza vascolare e le forme miste rappresentano circa l’80% di tutte le demenze mentre il restante 20% è rappresentato dalle forme cosiddette “rare” tra le quali quella da prioni, cioè indotta da proteine infettive, meglio conosciuta come “ il morbo della mucca pazza”. Vi sono poi alcune forme “rare” reversibili.
Quali sono le forme reversibili, cioè quelle da cui è possibile guarire?
Tra le forme reversibili, ritroviamo: quelle dovute a carenza di vitamina B12 o acido folico; quelle conseguenti a traumi, con formazione di un ematoma subdurale (cioè di una raccolta di sangue sotto le ossa del cranio); quelle dovute a depressione, associata ad un quadro di demenza e quelle dovute ad idrocefalo normoteso(causato da un accumulo di liquido cerebro-spinale all’interno dei ventricoli, o cavità cerebrali).
Le demenze indotte da depressione, da carenza di acido folico e di vitamina B12 possono essere curate mediante terapie
mediche, mentre quelle dovute ad ematoma subdurale e ad idrocefalo normoteso richiedono come trattamento elettivo quello chirurgico.
La malattia d’Alzheimer è dovuta all’invecchiamento dell’organismo?
E’ opportuno precisare che la prevalenza dell’Alzheimer raddoppia ad ogni decade dopo i 65 anni.
Questa demenza, nonostante sia strettamente correlata all’età perché si manifesta tra i 65 e gli 85 anni, non è dovuta all’invecchiamento in sé. Infatti alcuni studi hanno messo in evidenzia che la comparsa della malattia di Alzheimer non
aumenta dopo i 95 anni a conferma del fatto che non e’ un’inevitabile conseguenza dell’avanzare dell’età.
Qual’è l’incidenza annuale?
E pari a 127 nuovi casi su ogni 100.000 abitanti. Ad esempio nella città di Bari sono attesi circa 400 nuovi casi ogni anno.
Nel prossimo numero il dott Ciancia approfondirà il tema della diagnosi e della terapia di questa temibile patologia.
Daniela De Benedictis
Pillole Della Salute